Wesley Sneijder, ex numero 10 nerazzurro ed eroe del Triplete del 2010, si è raccontato in un’intervista a Gianlucadimarzio.com parlando della sua carriera e dell’Inter di ora focalizzandosi sulla questione Lautaro – Barcellona.
“Sarei potuto diventare come Messi o Cristiano Ronaldo, ma semplicemente non ne avevo voglia. Mi sono goduto la vita, magari a cena bevevo un bicchiere, mentre loro hanno sempre fatto tanti sacrifici, ma a me va bene così. La mia carriera è stata comunque strepitosa”. Difficile infatti dire il contrario, dato che ha conquistato ben 23 trofei tra cui 1 Champions League, 1 Mondiale per Club e 5 titoli nazionali in 4 diversi paesi.

L’Inter del presente, tra incognite e punti di forza
Poi Wes ha inquadrato la squadra attuale parlando principalmente di Lautaro Martinez e di Christian Eriksen, visto il legame dell’olandese con l’Ajax, ex squadra anche del numero 24 nerazzurro arrivato a gennaio.
“Lautaro è fortissimo e secondo me deve restare in Italia. Può diventare uno dei migliori al mondo, ma prima deve vincere qualcosa in nerazzurro. Penso che ci sia un momento per ogni cosa e se proprio decidesse di cambiare maglia, allora preferirei che andasse al Real Madrid. Eriksen invece ha fatto bene sia in Olanda che al Tottenham. Ha tantissime qualità e per le sue caratteristiche può diventare sicuramente uno dei leader della squadra”.

Infine, l’ex campione nerazzurro mai dimenticato dalla tifoseria, ricorda un suo vecchio compagno all’Inter nel 2010 e al Nizza nel 2017-2018: Mario Balotelli. I due avevano un bel rapporto in maglia nerazzurra e sicuramente, il non veder Balotelli come uno dei top attaccanti europei, ha lasciato un po’ di amaro in bocca a Sneijder.

“Mario? Fortissimo, non c’è altro da dire. Poteva diventare uno degli attaccanti più forti d’Europa, ma ha fatto altre scelte. Non le condivido, ma ognuno è libero di comportarsi come meglio crede. Non so se quella di Brescia possa essere la sua ultima possibilità, quello che so è che uno come lui può sempre fare la differenza”.