

L’Icardi-gate ha dato a Lautaro Martinez una maglia da titolare al centro dell’attacco nerazzurro. L’ex Racing pur essendo nominalmente una punta offre un’interpretazione del ruolo differente da quella di Icardi. Lautaro per buona parte del suo percorso formativo non ha giocato da punta, avendo giocato spesso da ala o da seconda punta, ciò si riflette nel modo in cui interpreta il ruolo di punta, offrendo un set di movimenti più variegato, ma mostrandosi ancora acerbo in fase di realizzazione. Lautaro al momento non è ancora una prima punta, ma per imporsi nel calcio europeo dovrà certamente bilanciare maggiormente la sua indole da 10 con la necessità di diventare un 9.
Lautaro nella gara di ieri si è offerto spesso come appoggio ai compagni, dando le spalle alla porta, e alternando questi movimenti incontro a movimenti ad attaccare la profondità. La difesa a zona di Giampaolo avendo come riferimento il pallone era un avversario difficilmente scardinabile coi movimenti dei singoli, ma l’abilità di Lautaro ha trovato più volte la difesa doriana impreparata. Lautaro pur essendo un attaccante corpulento non ha i centimetri per occupare pericolosamente l’area di rigore; la sua abilità la si può vedere maggiormente fuori dai 16 metri, soprattutto nelle situazioni in cui l’Inter attaccava in transizione Lautaro era abilissimo a creare spazi per i compagni così da aumentare l’imprevedibilità dei nerazzurri.
Da una palla recuperata dall’Inter nella metà campo avversaria, i nerazzurri trovano la linea difensiva della Sampdoria disorganizzata. Brozovic ha la linea di passaggio pulita in verticale per servire Lautaro Martinez. La linea difensiva della Sampdoria tenta di ricompattarsi, mentre Bereszynski sulla fascia destra è costretto a fare una diagonale profonda per ricomporre l’allineamento difensivo. Sul passaggio in diagonale di Brozovic con Lautaro spalle alla porta Tonelli sale per contrastare il diretto avversario, rendendo la sfera “coperta” consentendo a tutta la difesa ad alzarsi per comprimere gli spazi agli avversari. Il tentativo di Tonelli è però eluso dal velo di Lautaro che fa sfilare il pallone sotto le gambe per l’accorrente Perisic, che di interno destro impegna Audero con un tiro ben angolato e dalla buona potenza, ma tutto sommato prevedibile.
In questa azione possiamo dunque apprezzare quanto la fluidità posizionale mista ad una rapida circolazione della sfera sia in grado di disordinare anche una difesa che ha come unico riferimento il pallone, aumentando dunque la pericolosità dei nerazzurri.